mercoledì 12 dicembre 2007

Blocco dei Tir

Siamo ormai giunti al terzo giorno di blocco dei Tir.
In tutta Italia migliaia di autotrasportatori stanno continuando lo sciopero che sta mettendo in ginocchio il nostro Paese, l'unico in Europa in cui l'80 per cento dei trasporti avviene su gomma. Se non si troverà un accordo con gli autotrasportatori, essi continueranno il blocco fino a venerdì a mezzanotte e si arriverà quindi a cinque giorni consecutivi di sciopero. Manca la benzina e cominciano a mancare i generi alimentari. La viabilità è resa difficile dai blocchi stradali.
Resta bloccato il confine di Ventimiglia da ormai due giorni, dove i manifestanti lasciano passare con il contagocce gli automobilisti diretti in Italia. Qui più di 2.000 camion si sono fermati lungo la A10, l'autostrada che da Genova porta alla Francia. Code di automezzi anche in territorio francese. Per arrivare in Francia viene consigliato di passare per il traforo del Monte Bianco, ma la Costa Azzurra è praticamente irraggiungibile. Code anche in Lombardia dove i Tir fermi rendono possibile il passaggio a rilento su di una sola corsia. Quasi 6.000 Tir fermi sulla tangenziale di Torino, ed altre maggiori città piemontesi. Verso il centro la situazione non cambia: è stato chiuso lo svincolo per Roma Nord e per raggiungere la capitale si deve percorrere la bretella che collega l'autosole all'A24 Roma-Teramo. La situazione è molto grave anche in Trentino, Veneto, Calabria, Friuli e a Napoli dove il blocco è iniziato ieri.

L'80% dei distributori italiani è già senza benzina e gasolio. Passando davanti alle stazioni di servizio si notano i cartelli affissi alle pompe su cui è scritto "ESAURITO". I pochi distributori che sono ancora aperti non negano che se lo sciopero non finirà entro poche ore, ci sarà la chiusura totale degli impianti. Per il momento, lungo le strade che portano alle poche pompe ancora fornite, si notano lunghe file di auto che attendono il loro turno per fare rifornimento già dai primi secondi di apertura dell'esercizio. Già da ieri in molte città è scattato l'allarme perché sono rimasti a secco anche molti mezzi di soccorso come le ambulanze. I benzinai che non hanno ancora finito le scorte, vengono infatti invitati a salvaguardare almeno 500, 1000 litri di riserva per i sevizi di emergenza.

Molte fabbriche in questo momento hanno fermato i lavori. Le direzioni aziendali ed i lavoratori stanno attendendo la fine dello sciopero per riprendere l'attività, in considerazione del fatto che mancano i pezzi e le materie prime necessarie alla produzione.
I danni subiti dalle aziende italiane finora ammonta a centinaia di milioni di euro.

Vi è poi da considerare l'incubo degli scaffali vuoti. Molti supermercati infatti avvertono la mancanza di alimenti, in particolare i prodotti freschi come frutta, verdura, latte, carni, latte e pane. I danni maggiori riguardano il settore dell'ortofrutta: la frutta non viene consegnata e rimane nei magazzini a marcire ed anche le verdure raccolte andranno distrutte. Stessa sorte subirà il latte in quanto non sarà più possibile conservarlo.

Cominciano anche a verificarsi atti di violenza tra chi sciopero e chi non vuole aderire al blocco. Si registrano incidenti gravi come quello accaduto ad un camionista di Latina che cercando di fermare un altro autotrasportatore, è stato investito dal camion di quest'ultimo che gli ha causato la frattura di entrambe le gambe. Stessa scena in altre città italiane e ruote di camion tagliate ad alcuni camionisti che non volevano partecipare allo sciopero.

Il motivi di questo sciopero sono numerosi e sono stati presentati più di un mese fa al governo. Tra quelli di maggior rilievo vi è l'aumento eccessivo del prezzo del gasolio, l'eliminazione dell'abusivismo e della concorrenza sleale, e che i termini tassativi di pagamento vengano portati a 30 giorni anziché gli attuali 180. Chiedono che venga istituita una autorità di controllo che individui i costi minimi di produzione dei servizi di trasporto. Inoltre richiedono che vengano applicate modifiche alle regole sui pedaggi e l'istituzione di pattuglie dedicate al controllo di mezzi pesanti.
L'incontro avvenuto ieri tra i rappresentanti della categoria degli autotrasportatori ed il ministero dei Trasporti non ha portato a nulla e perciò il blocco continua.

Il segretario nazionale di Conftrasporto (la "Confederazione del Trasporto della Spedizione e della Logistica" che aderisce allo sciopero) Pasquale Russo, ha assicurato che i veicoli che trasportano prodotti urgenti come i farmaci richiesti dagli ospedali, rispetteranno in tutti i casi le consegne. Ha anche assicurato che se il governo non risolverà le questioni presentate dagli autotrasportatori, lo sciopero finirà come previsto nella giornata di venerdì a mezzanotte, ma sarà comunque pronto a ricominciare per altri cinque giorni.

Io non ho seguito a fondo questa questa questione, vengo a sapere ciò che accade dai giornali o seguendo il telegiornale o la radio e non essendo io un autotrasportatore, la questione mi riguarda non direttamente, ma comunque voglio dire una cosa: queste persone sono riuscite a mettere l'Italia nel caos. Stanno sì causando tanti danni al nostro paese e così tanti disagi alle persone, ma almeno sono riusciti a fare sentire la loro voce. Non so se riusciranno a raggiungere il loro scopo e se le loro richieste verranno soddisfatte da questo governo, ma almeno loro ci stanno provando a cambiare le cose.
Speriamo solo che tutto questo serva a qualcosa e speriamo che nessuno si faccia male.

1 commento:

pUbLiFrEaK ha detto...

Sembri tutto un giornalista ;)

Salú!